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“Rotary Day: 110 al servizio dell’umanità”

In occasione del 110° anniversario della fondazione del Rotary International i cinque Clubs Metropolitani hanno organizzato lunedì 23 febbraio 2015, presso il Circolo Unione di Bari, una riunione celebrativa impreziosita dalla relazione di altissimo profilo tenuta dal Prof. Riccardo Giorgino, Past Governatore e Presidente dei PDG del Distretto 2120. Antonella Calderazzi, Presidente del Rotary Club Bari, ha salutato tutte le Autorità rotariane, i PDG Ranieri, Volpe, Titta De Tommasi, Mario Greco, Renato Cervini, il Segretario distrettuale Vito Valente, Lino Pignataro, Assistente del Governatore, i Presidenti dei Clubs baresi che sedevano al tavolo del Relatore, i Ragazzi del Rotaract e dell’Interact, tutti i Soci e i numerosi Ospiti intervenuti. La parola è subito passata all’Illustre Relatore che, per carriera professionale e qualità morali di gradissimo livello, è stato sapientemente introdotto e presentato dalla Presidente Calderazzi quale Stella Polare del Sodalizio.

Di seguito viene pubblicato integralmente il testo della relazione del Prof. Giorgino di contenuti elevati e significativi, atti a sottolineare la storia e l’operato di servizio del Rotary in tutto il pianeta.

 

 

“Il Rotary a 110 Anni dalla Nascita: tra idealità e iniziative filantropiche”

Riccardo Giorgino relatore

La ricorrenza dell’anniversario della nascita del Rotary (110 anni dalla fondazione) offre la occasione per un richiamo ai principi che ne sono a fondamento e per rinnovare l’impegno a testimoniarli quotidianamente nella vita.

La conoscenza della sua storia e dei successi conseguiti serve a rinvigorire il nostro entusiasmo e la nostra partecipazione alle attività del Club, del Distretto, del Rotary internazionale nel suo complesso.

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Innanzitutto, un preciso riferimento al tempo in cui il Rotary nacque e allo spirito e alle motivazioni per cui ebbe vita.

Nel 1896 Paul Harris iniziò ad esercitare la professione di avvocato a Chicago.

Il momento storico era tra i più delicati: si erano appena spenti i bagliori della guerra di secessione che avevano illuminato sinistramente la storia americana; negli agglomerati urbani e rurali l’uomo viveva al ritmo delle macchine chiuso negli opifici, nelle aziende, nelle fabbriche; i sentimenti venivano sacrificati sull’altare del successo e del benessere; si andava affermando una borghesia assetata di potere. Scopo della vita era emergere, farsi una posizione; l’avere prevaleva sull’essere; quello che contava era il profitto ad ogni costo, anche calpestando i diritti altrui. Una solitudine profonda avvolgeva gli uomini e soffocava tutti gli aneliti dell’anima.

Paul aveva ricevuto in famiglia nel New England, nella valle del Vermont in casa dei nonni, una formazione limpida e rigorosa; forti erano in lui l’amore per la vita e per il prossimo, l’importanza dell’istruzione, il perseguire nobili ideali. Aveva imparato da ragazzo a essere tollerante nei confronti di tutte le fedi religiose e politiche, a non essere troppo critico verso le opinioni degli altri, qualunque esse fossero. Sentiva la solitudine, avvertiva un grande bisogno di amicizia.

Nell’estate del 1900 Paul Harris fu invitato a pranzo da un amico avvocato che abitava a Roger Park, alla periferia di Chicago. Durante una passeggiata pomeridiana entrarono in diversi magazzini e negozi di vario genere e, ad ogni visita, il suo amico lo presentò al proprietario. Rimase molto colpito dal fatto che il suo ospite aveva, tra i commercianti del quartiere, molti amici che chiamava per nome. Egli, invece, con i suoi clienti aveva soltanto rapporti di lavoro, ma non relazioni cordiali stabili; si chiese se non si fosse potuta instaurare anche con loro, o almeno con alcuni di essi, una relazione amichevole duratura.

In lui si fece strada l’idea di uno strumento che confortasse la solitudine e fosse foriero di bene. Perché non creare nella grande Chicago un’associazione che raggruppasse persone di diverse professioni, senza restrizione di fede religiosa o idee politiche, in un assoluto rispetto delle idee altrui? Chi doveva farne parte?

Pensò a un gruppo di uomini di affari legati dall’amicizia che si sarebbero aiutati reciprocamente e pensò anche che a ciascuno sarebbe derivato un particolare vantaggio dal fatto di essere l’unico rappresentante della propria attività commerciale o professionale. Una cosa era certa: tutti dovevano avere la propensione all’amicizia.

Non agì di impulso; passarono mesi e persino anni. Il periodo di gestazione fu di cinque anni.

Alla fine, la sera del 23 febbraio del 1905, organizzò un incontro con tre giovani uomini di affari. Erano presenti i suoi amici: Sylvester Schiele, commerciante di carbone, Gustav E. Loehr, ingegnere minerario, e Hiram E. Shorey, sarto. La riunione si svolse nell’ufficio di Loehr, la stanza 711 dell'Unity Building di Chicago.

La riunione fu vivacizzata dal racconto di esperienze personali. Paul Harris spiegò gli scopi generali del suo progetto: cooperazione reciproca e amicizia informale, come quella che tutti avevano vissuto nei rispettivi villaggi di origine.

Schiele fu eletto primo presidente.

Nacque così, nel 1905 a Chicago, una delle prime organizzazioni di servizio della storia: non per «rappresentare la società dal punto di vista sociale, religioso o razziale», scrive Paul Harris, ma per affermare il grande valore dell’essere insieme, in una Società che tendenzialmente migrava verso l’individualismo, per diffondere elevati standard etici e promuovere la comprensione, la solidarietà, la pace.

Nella seconda riunione fu presentato Harry Rugles, lo stampatore che svolse un ruolo importante nel Club di Chicago; fu sua la proposta che si cantassero gli inni prima della riunione.

Durante il terzo incontro Paul Harris suggerì diversi nomi possibili per il nuovo Club. Il termine Rotary incontrò il favore unanime dal momento che gli incontri si tenevano a rotazione in diversi hotel e ristoranti; e fu adottato.

Il progetto originario del Club prevedeva la rotazione dei luoghi di riunione, della presidenza e perfino dei soci. Questi potevano essere iscritti soltanto per un anno (questa disposizione fu un espediente per assicurare la frequenza; si ritenne che l’interesse per il Club sarebbe rimasto costante se la continua appartenenza fosse stata assicurata dalla reiscrizione). I soci venivano multati di 50 cent per la mancata partecipazione alle riunioni e non venivano prese in considerazione giustificazioni. Il ricavato delle multe servì a pagare tutte le spese di gestione del Club. Fu deciso, altresì, il logo rotariano: una ruota dentata come simbolo dell'attività professionale.

I primi quattro rotariani provenivano da diverse Nazioni, appartenevano a diverse confessioni religiose e rappresentavano diverse professioni. Perché?

L’appartenenza limitata ad un solo rappresentante di ogni mestiere o professione avrebbe contribuito, secondo Paul Harris, a «formare una comunanza congeniale fra gli appartenenti, non avrebbe suscitato gelosie professionali, avrebbe incoraggiato l’assistenza reciproca, stimolato l’orgoglio per la propria occupazione e allargato la propria mente e la solidarietà nei confronti della realtà, dei successi e dei problemi di altre occupazioni».

«Ogni rotariano - diceva - rappresenta un anello di congiunzione tra l’idealismo del Rotary e il suo mestiere o la sua professione». L’appartenenza al Rotary impone, infatti, l’obbligo di farsi portavoce degli ideali e dei principi del Rotary, di diffonderli e farli accettare da tutti coloro che svolgono, al di fuori del Rotary, la stessa professione contribuendo in tal modo a realizzare più alti standard professionali.

Alla fine del 1905 i soci del primo Rotary Club erano diventati 30. Nello stesso anno l'aiuto per le persone meno fortunate venne ritenuto un'importante finalità della vita rotariana. Curiosa è la prima attività benefica intrapresa: la costruzione di un servizio igienico pubblico sulla piazza del municipio di Chicago.

Dopo che il Club di Chicago ebbe raggiunto un notevole sviluppo, all’inizio del terzo anno Paul Harris fu designato alla presidenza. Iniziò il lavoro con tre distinti obiettivi: incrementare la crescita del Club di Chicago, estendere il movimento ad altre città, aggiungere agli obiettivi del Club anche quello del servizio di pubblico interesse.

Tra il 1905 e il 1910 sorsero negli Stati Uniti molti altri Club rotariani.

Fu deciso allora di raggruppare i Club esistenti in un Organismo che non soltanto si sarebbe fatto carico di espandersi ulteriormente, ma avrebbe altresì curato lo scambio di informazioni tra i Club. Ogni Rotary Club adottò le proprie deliberazioni e si stabilì che queste venissero discusse in una Convention finalizzata al rafforzamento dell’Organizzazione e al sostentamento di una Associazione nazionale dei Rotary Club col vincolo del sostegno morale e finanziario.

Il 15 agosto del 1910 ebbe luogo a Chicago il primo Congresso del Rotary; alla fine di tre giorni Paul Harris venne eletto Presidente della nuova Organizzazione e con lui fu eletto un Comitato centrale di nove dirigenti in rappresentanza di altrettanti Club. Paul Harris fu rieletto Presidente nella seconda Convention svoltasi a Portland, nell’Oregon, nel 1911. E anche nel secondo anno di presidenza si dedicò alla espansione piuttosto che alla elaborazione di una filosofia più compiuta del movimento. Nel 1912, alla terza Convention di Duluth nel Minnesota, abbandonò la sua creatura al suo successore; si era reso conto che le energie stavano per esaurirsi. Continuò tuttavia ad occuparsi delle vicende del Rotary, a studiare le possibilità di espansione, a scrivere ogni tanto articoli e a “servire” nel modo più discreto possibile.

Nel 1911 entra, nella definizione del Rotary il termine servire (service) con le sue implicazioni e il suo significato e la definizione viene modificata in “organizzazione di uomini di affari e di professionisti al servizio degli altri”.

Il concetto originario del Rotary è stato in seguito ampliato con una vera e propria formulazione dei suoi ideali e dei suoi obiettivi, ma quello dell’amicizia intima e informale resta l’ elemento vitale della sua struttura.

Questa è la storia del perché e del quando.

Dal 1905 a oggi il Rotary è cresciuto nella sua dimensione e nella sua articolazione.

Nel 1912 nacque il primo Rotary Club al di fuori degli USA a Winnipeg (Manitoba, Canada); seguì nel 1917 l’istituzione di un Fondo di dotazione, precursore della Fondazione Rotary; nel 1922 il nome venne cambiato in Rotary International in quanto si erano costituiti Club Rotary nei cinque Continenti; nel 1933 fu formulata dal Rotariano di Chicago Herbert J. Taylor la “prova delle 4 domande”; nel 1945 la Carta delle Nazioni Unite a San Francisco (California, USA) venne redatta con il contributo di quarantanove Rotariani (i Rotariani sono stati non solo testimoni ma anche, in alcuni casi, protagonisti dei principali eventi della storia!); nel 1962 fu costituito il primo Club Interact a Melbourne (Florida, USA) e nel 1968 il primo Club Rotaract a Charlotte (Carolina del Nord, USA); nel 1989 il Consiglio di Legislazione, in un mondo nel quale le professioni erano quasi esclusivamente riservate agli uomini, aprì il Rotary alle donne (oggi rappresentate per il 19,65% nel Mondo, in Italia per il 13,94%). Dopo il crollo del muro di Berlino e la dissoluzione dell'Unione Sovietica sono stati fondati numerosi Rotary Club nell'Europa orientale e centrale, tra cui il primo Club russo, costituito nel 1990.

La cronologia dell’espansione del Rotary è senz’altro uno dei capitoli più interessanti della sua storia, ma bisogna dire che lo sviluppo dei suoi ideali e delle sue attività è andato di pari passo. I fatti hanno sempre preceduto le parole. Solo dopo che il Rotary aveva reso servizi in un’infinità di forme diverse, la parola “servire” , con tutti i suoi vari significati ed implicazioni, è stata scritta nel piano del Rotary.

Oggi il Rotary è presente in circa 200 paesi e regioni geografiche, i Club sono oltre 34.739 (in Italia 838) e i Distretti 538 raggruppati in 34 Zone. La nostra organizzazione conta oggi 1.216.439 milioni di soci.

Da un gruppo locale, riunitosi nella città di Chicago con scopi di mutua assistenza ed amicizia, il Rotary è ormai diventato un’organizzazione di ampiezza internazionale e di indiscutibile nobiltà di intenti.

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Due i percorsi seguiti dal Rotary fino dalla fondazione: quello delle idealità, cioè dei valori, e quello filantropico.

Lo stile di vita che il Rotary definisce è fondato principalmente su due valori: l’amicizia e l’etica professionale.

L’amicizia è «una forza evangelizzante, la roccia su cui è stato costruito il Rotary - diceva Paul Harris. Non è pensabile che l’amicizia possa trovare limite nei confini di una nazione, di una fede religiosa o di un credo politico; l’amicizia amplia gli orizzonti e rende dolce la vita».

L’amicizia raggiunge il più alto livello nel Rotary quando due persone, accomunate in un’unica causa, generano, insieme, felicità per gli altri. In questo senso “l’io e il tu” si incontrano e diventano un “noi” solidale, unanime e fraterno.

Il Rotary si fonda sui valori della amicizia per realizzare la principale finalità: il servire.

Fin dalla fondazione Paul Harris cercò di affrontare il problema etico. Nel primo numero di The Rotarian scrisse un suo vero e proprio manifesto del rotarianismo, intitolato “Rational Rotarianism” in cui fa chiarezza sulla conflittualità che si era creata tra i soci dei Club per la mescolanza degli affari con le attività civiche e la buona amicizia.

Anche i motti rotariani proposti in quegli anni risentono un po’ di questa conflittualità. He profit most who serves best fu il motto creato da Arthur Frederich Sheldon durante la Convention di Portland (Oregon) del 1911 ad indicare, anche se può sembrare strano, che chi si adopera al meglio al servizio degli altri può trarne il massimo beneficio per sé stesso. Nella stessa Convention, tuttavia, Paul Harris invitò sul palco Frank Collins, presidente del Rotary club di Minneapolis, che propose, tra l’entusiasmo dei presenti, il motto del suo Club Service, not self che diventò poi, con qualche modifica nella Convention del 1950 a Detroit, Service above self.

Il service above self impone, per servire la Società, di improntare la propria attività professionale a un’etica che non privilegi mai l’interesse personale.

«Il Rotary, scriveva ancora Paul Harris, non è una religione, né un surrogato della religione.  È nato dagli impulsi religiosi nella vita moderna, specialmente nel mondo degli affari e nelle relazioni internazionali. Nell’arco della mia vita, le pratiche negli affari sono cambiate e l’influenza del Rotary è stata avvertita in modo particolare in questo campo».

Di qui la finalità di «informare ai principi della più alta rettitudine la pratica degli affari e delle professioni, riconoscere la dignità di ogni occupazione utile e far sì che essa venga esercitata nella maniera più degna quale mezzo per servire la società».

Il to serve deve coniugarsi con l’attenzione al contesto umano e geografico nel quale ciascun Club, e ciascuno di noi, opera. Il servizio alla Comunità e il continuo sforzo di soluzione di problemi irrisolti e sempre più urgenti deve impegnare la vita dei Club e di ciascun rotariano.

Nel Congresso del 1915 a San Francisco, fu adottato un codice di Etiche Deontologiche Professionali; in seguito furono tenuti incontri riguardanti lo sviluppo di standard e di conoscenze basate su tale codice.

Nel 1943 i rotariani ebbero uno strumento che li aiutò a raggiungere gli obiettivi della azione professionale allorchè il Consiglio di Amministrazione del R.I. approvò, il codice etico denominato 4-way test, elemento primario dell’ideale di azione rotariana.

The 4-way test (prova delle quattro domande) fu ideato da Herbert J. Taylor, un rotariano di Chicago (che divenne Presidente del Rotary internazionale nel 1954-55).

La intuizione di Taylor è del 1932 e il testo nella sua formulazione attuale è stato adottato dal Rotary internazionale nel 1943.

- ciò che penso, dico, faccio risponde a verità? (filosofia della trasparenza),

- è giusto per tutte le persone coinvolte? (logica imprenditoriale),

- contribuirà a creare un clima di benevolenza e amicizia? (amicizia),

- sarà utile per tutte le persone coinvolte? (competenza professionale)

Il test non dà risposte; pone domande a ciascuno di noi. La risposta che noi diamo consente di migliorarci continuamente come genitori, come amici, come cittadini se applichiamo il test non solo nelle relazioni professionali ma anche a casa, nella società, nella comunità in cui viviamo. La domanda è se quello che facciamo nella nostra vita di lavoro, quello che diamo nei nostri rapporti con gli altri è tutto quello che è possibile fare o dare con calore umano o non è soltanto pratica di routine.

Da questa configurazione della azione professionale discendono due momenti: quello della “responsabilità” di ciascuno di noi nei confronti della Società e quello della “soggettività sociale” del Rotary, ovvero l’essere noi un unico soggetto che lavora per la Comunità.

Nel corso degli anni (1928, 1954, 1989, 1998, 2004) sono stati proposti numerosi codici etici che a volte hanno creato situazioni di crisi con altre istituzioni (nel 1928 con la Chiesa di Roma che si affiancò al Fascismo nel determinare la chiusura dei Club Rotary in Italia!).

In sostanza, tutti caratterizzano la divisa morale che dovrebbe guidare ogni rotariano: il distintivo che portiamo sul risvolto della nostra giacca non sia tanto quello della appartenenza, ma quello della testimonianza della nostra particolare e specifica attitudine al servizio, individuale e associativo.

L’ideale (rotariano) del servire inteso come motore e propulsore di ogni attività sopravvive per la solidità dei suoi valori: amicizia-solidarietà, etica e responsabilità nella pratica degli affari e delle professioni.

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Il Rotary si è affacciato al XXI secolo con un rinnovato impegno nel far fronte ai bisogni della società.

Fin dalla sua fondazione si è impegnato nella difesa dei diritti dell’uomo (contenuti nella Dichiarazione della Assemblea delle Nazioni Unite del 1948) con progetti che concretizzano la sua vocazione di solidarietà e di attenzione al miglioramento della qualità di vita; e persegue la finalità di contribuire, interpretando il senso della storia, a realizzare la pace e la comprensione tra i Popoli.

I progetti del Rotary internazionale riguardano, da alcuni anni e in maniera prioritaria, l’alfabetizzazione, l’acqua, la fame, la salute. In questi settori i successi sono stati numerosi grazie alla Fondazione Rotary che, sorta nel 1917, si è sviluppata in una delle più possenti istituzioni del mondo intese a promuovere il servizio umanitario e le buone relazioni fra tutte le Nazioni.

La Fondazione Rotary è una Associazione senza fini di lucro. Le somme versate sono utilizzate «….per, e solamente per, scopi filantropici, assistenziali, educativi o altre attività benefiche, progetti o istituzioni del Rotary Internazionale».

In tutti questi anni, attraverso i programmi realizzati soprattutto grazie al Programma 3H (Health, Hungry, Humanity), lanciato negli anni 80 in occasione del settantacinquesimo anniversario del Rotary, sono stati erogati importanti contributi per finanziare progetti destinati a combattere la fame, migliorare la salute, affermare valori umani e sociali; in definitiva, per favorire la pace nel mondo.

Se la concezione del Rotary è una concezione personalistica (in quanto tra i suoi principi di base vi è la considerazione, il rispetto e la valorizzazione della persona) essa è al tempo stesso umanitaria e sociale. In questo senso le finalità del Rotary si concretizzano e si materializzano attraverso la Fondazione, la quale è lo strumento che interpreta il sentimento di amicizia che pervade il credo rotariano e si traduce in solidarietà comune a favore della comunità di cui facciamo parte.

Il 1° luglio 2013 è entrato in vigore per tutti i Distretti il Piano di Visione Futura che ha cambiato radicalmente le modalità che in passato regolavano le attività della Fondazione.

L’adozione di questo piano ha la finalità di esemplificare programmi e procedure, di migliorare l’impiego delle risorse, di trasferire le decisioni a livello locale al fine di favorire una più ampia integrazione partecipativa, di rendere obbligatorie le regole di gestione amministrativa.

Le sovvenzioni della Fondazione Rotary finanziano, su richiesta dei Distretti, programmi educativi (squadre di formazione professionale, borse di studio) e progetti umanitari.

I progetti umanitari coniugano la volontà di servire con la volontà di contribuire alla crescita di una società civile e si collocano in sei aree di intervento (pace e prevenzione/risoluzione dei conflitti, prevenzione e cura delle malattie, acqua e strutture igienico-sanitarie, salute materna e infantile, alfabetizzazione ed educazione di base, sviluppo economico e comunitario).

Il Programma Polioplus è un programma, umanitario, costruito per migliorare la salute e dal 1985 rappresenta il progetto distintivo del Rotary.  È finalizzato alla vaccinazione contro la poliomielite e alla sua eradicazione in tutto il mondo attraverso la “mobilizzazione sociale”: settori pubblici e privati, migliaia di volontari impegnati nella campagna di vaccinazione.

Il Rotary ha iniziato la battaglia contro la poliomielite nel 1985; allora erano 350.000 le persone, soprattutto bambini, che venivano ogni anno colpite dal morbo in 125 Paesi. Il Programma fu definito Polioplus perchè faceva parte di una più vasta strategia delle cure sanitarie elementari EPI (Expanded Program on Immunization) della Organizzazione Mondiale della Sanità aventi lo scopo di migliorare la salute dei bambini e di ridurre la mortalità infantile per malattie prevenibili con la vaccinazione (oltre alla poliomielite, la difterite, la pertosse, etc.).

Il ruolo primario del Rotary è stato, fin dall’inizio, la raccolta di fondi, la sensibilizzazione e la mobilizzazione di volontari.

All’azione del Rotary in questa battaglia si sono aggiunti, a partire dal 1985, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie, la Bill § Melinda Gates Foundation, l’ONU, l’UNICEF, diversi Governi.

Dal 1985 circa 2 miliardi di bambini sono stati vaccinati, con un impegno economico di 1,3 miliardi di dollari e umano di numerose ore di volontariato.

I casi di poliomielite sono diminuiti di oltre il 99%. Vi sono ancora tre Paesi in cui la diffusione del virus della poliomielite non è stato ancora arrestato: Afganistan, Nigeria e Pakistan. Questo 1% è quello più difficile da combattere per una serie di fattori: isolamento geografico, scarse infrastrutture pubbliche, conflitti armati, barriere culturali.

Il Consiglio centrale del R.I. aveva fissato il traguardo del 2005 (anno della ricorrenza del Centenario della Fondazione del Rotary) per immunizzare tutti i fanciulli del mondo e liberarli definitivamente dalla poliomielite. Le previsioni non sono state purtroppo rispettate. Oggi l’impegno per la eradicazione della poliomielite è l’obiettivo filantropico prioritario del Rotary che rappresenta l’elemento catalizzatore della Global Polio Eradication Initiative che mira a eliminare la malattia virale in tutto il mondo entro il 2018. Questa iniziativa è oggi riconosciuta in tutto il mondo come un modello esemplare di cooperazione tra il settore privato e quello pubblico nel perseguimento degli obiettivi umanitari.

Tutti i Paesi trarranno beneficio da un mondo senza poliomielite e saranno davvero al sicuro solo quando questo morbo sarà debellato. Dopo circa trenta anni il traguardo appare ora più vicino. La eradicazione completa della poliomielite dal globo terrestre è una vittoria per la salute (sarà la seconda malattia dopo il vaiolo a essere debellata per sempre).

Per questo il Presidente del Rotary internazionale, Gary C.K. Huang, ci chiama a uno sforzo ulteriore, ci sollecita a un particolare impegno.

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Tutto questo dà significato al nostro essere insieme, è il senso della nostra appartenenza al Rotary.

La nostra partecipazione deve essere, pertanto, una partecipazione responsabile. La responsabilità deve partire da quello che ciascuno di noi fa quotidianamente per coloro che sono più vicini (il prossimo) ma deve, nell’era della globalizzazione, naturalmente rivolgersi anche a chi è lontano, a chi non conosciamo. Tutto quello che noi siamo o possediamo non è solo un privilegio da conservare ma una risorsa da condividere con gli altri.

La grande famiglia rotariana - senza frontiere, senza una cultura unica e fatta di uomini di diverse nazionalità - ha la speranza di realizzare una vita migliore per le nostre famiglie e per i nostri figli, una migliore educazione, migliori condizioni di vita e un mondo in cui tutti potranno nutrirsi.

La povertà rappresenta uno dei maggiori problemi di questa società; non si connota più per la sola mancanza di risorse finanziarie ma per un insieme di condizioni che formano “un gomitolo di pesantezza che avvolge le persone”. «Non possiamo lasciare - ha affermato p. Erny Gillen, presidente di Caritas Europa - che nessuno scivoli nella spirale della povertà e della solitudine: la questione è affidata alla responsabilità della Comunità umana». È affidata, anche attraverso i programmi della Fondazione, a noi rotariani.

E la pace, in sostanza, non potrà regnare fino a che la povertà e la fame non saranno debellate.

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Nel Prologo alla Mia strada verso il Rotary (1948) Paul Harris si pone la domanda: Che cos’è il Rotary? «È più semplice enumerare ciò che il Rotary fa, piuttosto che dire cos’è….. Il Rotary è una forza di integrazione in un mondo dove prevalgono, anche troppo, le forze di disintegrazione. Il Rotary è il microcosmo di un mondo in pace, un modello che le Nazioni dovrebbero seguire».

 

Accendiamo, quindi, la luce del Rotary. Che illumini il percorso fino alla meta: l’intesa e la pace mondiale.

Rotary Bari Sud

“Bari Sud: 35 anni di servizio”

Nel raffinato salone delle feste del Palace Hotel di Bari si è svolta la cerimonia commemorativa del trentacinquesimo anniversario della nascita del Rotary Club Bari Sud, ufficialmente nato il 29 gennaio 1980. La serata, conviviale e gioiosa, è stata caratterizzata da un’ampia partecipazione dei soci, delle autorità rotariane e dei numerosi ospiti. Presenti il DG Luigi Palombella e i PDG Riccardo Giorgino, Titta De Tommasi e Renato Cervini, nonché Mario Greco, istruttore distrettuale, e Marco Torsello, socio onorario del club, che con la loro presenza hanno voluto onorare un evento non comune. Dopo gli inni di rito, ha preso la parola il Presidente del Club Francesco D’Alessandro, il quale ha evidenziato la continuita’ nell’azione di servizio che ha dato al club una propria identita’ rafforzando nei soci il senso di appartenenza. Si e’ poi proceduto alla cooptazione dell’Avv. Raffaello De Ruggieri,  Presidente della Fondazione Zetema, in qualità di socio onorario, riconoscendogli il merito di aver contribuito alla costruzione del bene comune attraverso la valorizzazione, anche in termini economici, del bene culturale.

Gino Nisio, Relatore della serata, ha ripercorso il cammino del Club, fortemente radicato sui valori dell’amicizia e della cultura, con uno sguardo fiducioso al futuro.

Sono stati ricordati i momenti più significati e importanti intrecciati agli eventi distrettuali.

Menzione particolare per le origini, per gli illustri Padrini rotariani Giulio Carlucci (Governatore dell’epoca), Acrata Comei (PP Bari Ovest) e Don Alfonso Siciliani (PG Bari), per i Soci fondatori, tra i quali anche Michele Di Giulio, padre dell’incoming Gianluigi, tutti scelti per la loro professionalità e valore morale, per tutti i Presidenti che si sono avvicendati negli anni con sacrificio e spirito di abnegazione.

Un ricordo affettuoso e speciale per il PDG Pasquale Satalino, uomo intelligente, diplomatico e lungimirante, studioso del fenomeno dell’immigrazione e della costruzione dell’Europa unita.

Gino ha concluso rammentando un episodio che ha rappresentato una svolta di grande successo nella storia del Rotary Club Bari Sud: quando nell’anno sociale 2000-2001 sotto la presidenza di Antonio De Tommasi il Club è riuscito a organizzare il Congresso distrettuale presso il Teatro Piccinni di Bari, vincendo il primo premio per contribuzione in assoluto e per singolo socio alla Rotary Foundation. In tale circostanza veniva anche conferita la cittadinanza onoraria della città di Bari all’allora Governatore Ginetto Mariano Mariano ed al Presidente Internazionale Incoming King.

A questo punto è seguita la proiezione di un video curato e realizzato con impareggiabile maestria da Michele Roberto e Mimmo Di Paola

I nostri Amici ci hanno fatto ripercorrere, a ritmo di swing, alcuni momenti di vita istituzionale, sociale e conviviale del Club.

Grande emozione e affettuosità nella consegna degli attestati celebrativi dell’evento ai Soci Fondatori e a tutti i Presidenti che si sono succeduti.

Applauso calorosissimo per l’abbraccio del Presidente Francesco D’Alessandro a Maria Satalino, Tonia Ginevrino e Diana Dello Russo,  che hanno condiviso eventi fondamentali della storia del Club e che hanno ritirato le pergamene intestate ai loro coniugi past president.

Ha concluso la serata di festa e di grande partecipazione emozionale il DG Luigi Palombella che si è complimentato per il vero senso di amicizia che si respira nel Rotary Club Bari Sud e tra i Soci.

Il servizio e l'amicizia sono i pilastri e la ragione dell’essere rotariano, sono valori che si sostengono a vicenda, che si alimentano a vicenda: l’amicizia si costruisce con la volontà di buona convivenza ed il servizio è la concretezza con cui si può esprimere la responsabilità sociale.

Luigi Palombella ha regalato una targa al Rotary Club Bari Sud “per la sua meritoria azione di servizio svolta nella comunità, con l’augurio di continuare sempre ad Accendere la luce del Rotary”.

AA.VV.

 

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Gino Nisio, Mimmo Di Paola e Michele Roberto

 

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Bari Sud: 35 anni di servizio

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Festa degli Auguri di Natale

 

 

Il 22 dicembre 2014, presso Villa Romanazzi Carducci, si è svolta la festa degli auguri del Rotary Club Bari Sud in un clima di grande cordialità, serenità e speranza. Tanti i Soci e gli Ospiti presenti, accompagnati da figli e parenti, per condividere una festa tradizionalmente dedicata alla famiglia.

 

Il Presidente Francesco D’Alessandro, dopo gli onori alle bandiere, e le informazioni di Club del Segretario Gennaro Ranieri, ha introdotto la serata, ringraziando per la loro presenza e partecipazione tutte le  Autorità Rotariane, nonché tutti gli Ospiti e Signore presenti.

La Festa degli Auguri in occasione del Santo Natale, insieme alle Famiglie, è uno dei momenti di incontro più importante dell’annata  rotariana ed è certamente l’occasione più propizia per le riunioni  familiari.

Francesco D’Alessandro ha presentato alla platea numerosa e molto partecipata il prossimo Direttivo per l’a.r. 2015-2016 e il Service in corso di svolgimento “Tutela dell’ambiente vista dai ragazzi”.

Inoltre, a testimonianza della grande attenzione e sensibilità che il Rotary Club Bari Sud da sempre pone alle problematiche del territorio, il contributo che per consuetudine veniva destinato alla consegna di doni a tutti i partecipanti della festa degli auguri è stato giustamente impiegato per la realizzazione di un altro Service: sono stati donati alla scuola secondaria di primo grado “Dante Alighieri” di Modugno alcuni degli strumenti musicali che precedentemente erano stati rubati da ignoti.

 

Gli alunni e i docenti che hanno ricevuto i doni rotariani, a ringraziamento e apprezzamento del gesto, hanno deliziato la platea con un piccolo concerto e l’esecuzione di brani musicali natalizi.

 

 

A questo punto il Presidente ha ringraziato l’Ospite-Relatore di particolare riguardo, Don Mario Persano, cui è stata consegnata la tradizionale offerta del Club a favore delle persone in difficoltà che vivono in zone periferiche di Bari.

 

Don Mario Persano insegna Pedagogia Generale e Sociale presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia,  corso di  Laurea in Scienze delle Attività Motorie e Sportive (dopo essere stato per lunghi anni docente di Storia e Filosofia nei Licei), è il parroco della chiesa San Nicola a Carbonara, quartiere periferico di Bari, molto attivo sul territorio, ha avviato una serie di attività al servizio dei parrocchiani come l’ambulatorio pediatrico per i bimbi da 6 a 18 mesi, la mensa per i poveri e un centro di ascolto e di dopo-scuola pomeridiano per i ragazzi.

 

Don Mario ha preso la parola per una breve e toccante riflessione religiosa sul Santo Natale e per sottolineare l’importanza della vita, della ricerca di sé e della relazione con il mondo, come percorso di crescita culturale ed umana, che trae inizio dalla ricerca della bellezza come ricerca del Vero.

 

Un breve e importante saluto di auguri anche da parte dell’Assistente del Governatore Lino Pignataro, anche a nome dello stesso Governatore Luigi Palombella, che ha voluto ribadire in questa bellissima serata l’importanza del forte legame di amicizia tra i soci che tende sempre alla solidarietà verso il prossimo in difficoltà.

Alla fine dell’ottima cena, curata dalla sempre cordiale e attentissima Signora Giovanna, il Presidente Francesco D’Alessandro ha congedato tutti i presenti con gli auguri natalizi e con quelli per un sereno 2015.

Carmen Russo

 

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La bellezza del Natale

Festa degli Auguri di Natale - Don Mario Persano

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La bellezza del Natale

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Visita del Governatore

La visita del Governatore è uno degli appuntamenti più importanti che scandiscono l’anno rotariano: lunedì 1° dicembre il Rotary Club Bari Sud ha avuto come ospite e protagonista il Prof. Luigi Palombella, che quest’anno ricopre la massima carica distrettuale. Prima della conviviale il Governatore Palombella ha discusso con il Consiglio Direttivo sulla vita del Club, i progetti, le iniziative e le attività sviluppate e da sviluppare, con anche un’attenzione particolare all’effettivo.

 

 

Terminato il colloquio con il Direttivo, c’è stato l’incontro con tutto il Club e l’inizio della serata conviviale.

In un ambiente caloroso e amichevole propria del Rotary Club Bari Sud, alla presenza di numerose Autorità distrettuali intervenute, il Presidente Francesco D’Alessandro, dopo le comunicazioni di Gennaro Ranieri, Segretario simpatico e preciso come sempre, ha aperto la conviviale presentando il corposo curriculum professionale e il cursus rotariano di grande spessore del dott. Palombella.

La parola è subito passata al Governatore che, dopo essersi complimentato con il Presidente per il Direttivo e il Club Tutto, ha iniziato il suo intervento parlando delle origini e della storia del Rotary, per andare a sottolineare le caratteristiche e i valori fondamentali del sodalizio: etica, professionalità, leadership, consapevolezza.

Bisogna partire dalle origini per essere costruttori del bene comune.

È necessario vivere il Rotary con vera passione e impegno, mostrando gli ideali e i valori rotariani anche all’esterno.

Light Up Rotary! Accendi il Rotary (come dice il Presidente Internazionale Gary C.K. Huang) e illuminiamo il nostro territorio, la nostra città, le nostre periferie con le problematiche, per servire con rigore morale al di sopra di ogni interesse, nel segno dell’amicizia, del donarsi e di dare ascolto.

Il Governatore Palombella ha tenuto la platea brillantemente e con grande semplicità, terminando il Suo intervento spronando il Club a continuare ad agire.

La serata è stata successivamente impreziosita dalla presentazione di un nuovo e graditissimo socio.

Il Nostro Nicola De Fazio ha presentato Nicola Pintucci: colto e poliedrico imprenditore barese di successo, sposato e padre di una ragazza, ha avuto l’onore di essere accolto dal Governatore Palombella, che gli ha appuntato la spilletta sul reverse della giacca, e da tutti i Soci, che lo hanno abbracciato con grandissimo affetto.

 

La serata si è conclusa con il tradizionale scambio dei guidoncini e con lo scambio di doni e bouquet alle Signore.

Il suono della campana ha chiuso una serata sentita, calorosa e piacevole.

 

Carmen Russo

Rotary Bari Sud

Visita del Governatore

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Azione professionale ed etica rotariana

 

Il mese di ottobre è dedicato all’Azione Professionale e per questa occasione il Rotary Club Bari Castello ha organizzato con il Rotary Club Bari Sud l’Interclub “Azione professionale ed etica rotariana”. Il Dott. Mario Greco, Governatore 2011-2012 Distretto R.I. 2120 (Puglia e Basilicata), socio Rotary Club Putignano, ha spiegato il pensiero rotariano sull’Azione Professionale e sull’Etica rotariana, seconda Via di Azione.

“Il fatto che i soci rappresentino le varie professioni dà al movimento l’opportunità di proiettare i propri ideali etici ben oltre i limiti dei propri soci, raggiungendo le schiere di tutti coloro che sono impegnati nei vari mestieri, professioni o occupazioni al servizio della nostra società”, così sosteneva il fondatore Paul Harris.

Lo storico impegno del Rotary e, in particolare, l’affiliazione al Sodalizio si basa sulla capacità professionale dei suoi soci: l’effettivo che grazie all’azione professionale promuove elevati standard etici, riconoscendo il valore di tutte le occupazioni utili e donando le proprie competenze e capacità professionali per affrontare le questioni sociali.

“Service above self” cioè “Servire al di sopra di ogni interesse personale” è il motto ufficiale del Rotary e ne esprime in modo conciso la filosofia.

Il Rotary è un modello di vita, è coniugare l’elevata competenza professionale all’etica, basandosi su strumenti guida, quali: la prova delle quattro domande, la dichiarazione degli operatori economici e dei professionisti rotariani adottata al Consiglio Centrale del 1989.

Nel momento storico ed economico attuale il Rotary deve essere un esempio per la società e ha un compito delicato e difficile: di rilancio dei valori etici, di rinnovamento del “sistema” tramite la valorizzazione delle competenze, dell’etica del servire e della formazione di leader preparati e onesti.

Carmen Russo

 

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PDG Sen. Cons. Dott. Mario Greco

Interclub organizzato dal Rotary Bari Castello

Rotary Bari Sud

Scambio di Consegne tra Giorgio Papa e Francesco D'Alessandro

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Commemorazione di Gian Marco Jacobitti

Il 14 aprile 2014 presso il Castello Svevo di Bari è stato ricordato il nostro Socio Gian Marco Jacobitti. Architetto, persona distinta, dirigente competente, appassionato e particolarmente legato al recupero dei monumenti, il Dott. Jacobitti è stato a capo della Soprintendenza di Caserta e Benevento fino a quando fu nominato prima Soprintendente per i Beni Architettonici e del Paesaggio per le provincie di Bari e Foggia (anni 1999-2004) e poi Direttore Regionale per i Beni Culturali della Puglia, con ufficio sempre presso il Castello Svevo. Nel periodo di reggenza della Soprintendenza Campana ha realizzato iniziative prestigiose quali: il G7 del 9 luglio 1994; la visita pastorale di Papa Giovanni Paolo II e tutti i restauri più importanti della Reggia di Caserta, che, sotto la Sua guida, ha vissuto i momenti forse più brillanti della sua recente storia: i restauri agli appartamenti storici, al parco, al giardino all’inglese, alla grande cascata, al teatro di corte, riuscendo, tra le altre cose, nell’operazione di portare “Terrae Motus” alla Reggia stringendo accordi con Lucio Amelio (prima della sua morte) e, successivamente, con le sorelle del gallerista a capo della Fondazione. Anche a Bari il Dott. Jacobitti diede prova del Suo grande impegno e del Suo instancabile lavoro.

Alcuni lavori indimenticabili sono stati: il coordinamento per la ricostruzione del Teatro Petruzzelli; lo studio, il restauro conservativo e il recupero di Santa Scolastica come museo archeologico provinciale; il restauro e consolidamento del complesso monumentale “Casale Rufoli” a Giovinazzo; la redazione di splendide pubblicazioni tra cui il Volume “CASTELLI e cattedrali di Puglia”; le bellissime e curate mostre d’arte organizzate presso le sale del Castello Svevo tra cui anche quella prestigiosa su Modigliani.

Ha fatto parte del Rotary Club Bari Sud fino al 2006 quando è stato trasferito per servizio a Napoli, Sua città natale.

Nel Nostro Club si è distinto per la Sua straordinaria carriera professionale e per le Sue eccellenti doti umane, meritando il conferimento della Paul Harris.

Alla presenza dei familiari e di molti amici di Bari e di Napoli, l’Illustre Socio è stato ricordato dall’architetto Salvatore Buonomo per la Soprintendenza, dal dott. Giovanni Sardone per la Direzione Regionale e dal Nostro Socio Michele Roberto che ha presentato un filmato con alcune delle fasi più importanti dell’attività lavorativa sul territorio e della vita rotariana di Gian Marco Jacobitti.

L’incontro è stato un tributo ad una persona speciale, una dimostrazione di sensibilità e affetto del Presidente, del Direttivo e di tutto il Club nei confronti di un Socio che con la Sua Eccellenza personale, professionale, sociale e rotariana ha consentito di far brillare la Nostra Associazione che ha avuto l'onore di annoverarLo tra i propri iscritti.

 

Nicola De Fazio e Carmen Russo

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Serata conclusiva RYLA Nazionale

Dopo il RYLA (Rotary Youth Leadership Awards ) distrettuale di marzo, l’11 aprile 2014 si è svolta a Bari, presso Villa Romanazzi Carducci, la serata conclusiva del RYLA Nazionale. All’interclub conviviale organizzato dal Rotary Club Bari Castello con i Club Metropolitani, sono intervenuti il Governatore Renato Cervini, le Autorità rotariane nazionali e i ragazzi iscritti al seminario con i propri dirigenti provenienti dai vari Distretti. La serata molto partecipata, dall’atmosfera calda e accogliente, è stata un’ulteriore occasione per sottolineare l’importanza dei giovani e delle nuove generazioni, intesi proprio come “Leader del futuro tra etica ed efficienza”. Il RYLA Nazionale 2014, ospitato dal CIHEAM (Istituto Agronomico Mediterraneo) di Valenzano (Ba), ha avuto la finalità di affrontare con giovani selezionati da tutta Italia tra le migliori giovani professionalità di ogni campo del sapere, il tema: “La gestione della crisi: innovazione, leadership ed etica”.

Il programma rotariano, mirato a sviluppare nei giovani le attitudini alla leadership e il senso di responsabilità civica, è stato partecipato dai 13 Distretti Rotary Italiani, e quest’anno si è svolto qui a Bari, quale segno di riconoscimento assoluto e di stima nei confronti del nostro Distretto 2120 da parte degli altri Distretti Italiani, che ne hanno affidato la piena organizzazione.

Tanto è stato detto e fatto per il RYLA 2014 perché, attraverso la sua funzione di questo percorso formativo destinato ai protagonisti del cambiamento nel nuovo Millennio, i Ragazzi capiscano che tutto quello di cui hanno bisogno è già dentro di loro.

 

 

Ma una menzione particolare va fatta riguardo all’organizzazione e alla perfetta riuscita di questo evento Rotariano nazionale, i quali sono stati possibili grazie alla capacità, alla generosità e allo spirito di servizio anche di alcuni Nostri Soci, sempre disponibili:

- Gianvito Giannelli, coordinatore nazionale del programma, la cui capacità di parlare ai giovani in modo diretto, autorevole, fermo ma sempre affettuoso ne ha fatto un autentico ed indiscusso punto di riferimento tutoriale e morale tra i partecipanti al programma;

- Cosimo Lacirignola, impeccabile padrone di casa, a proprio agio tra giovani di formazione e provenienza variegate;

- Mimmo Di Paola, fotografo e recensore ufficiale dell’avvenimento, un autentico “beniamino” di tutti i giovani partecipanti;

- Ronny De Risi, silenzioso, comprensivo e generoso ospite dei giovani presso le proprie strutture alberghiere.

Un grazie particolare e affettuoso da tutti Noi va a questi cari e preziosi Amici, che con il Loro generoso ed appassionato impegno hanno dato impareggiabile lustro al Nostro Club.

 

Nicola De Fazio e Carmen Russo

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“Il Rotary e le nuove generazioni”

Si è tenuto lunedì 7 aprile 2014 a Bari, presso il Palace Hotel, l’Interclub organizzato dal Rotary Club Bari Sud insieme ai Rotaract Bari Agorà, Bari e Barialto Casamassima. “Il Rotary e le nuove generazioni” è stato il titolo della relazione tenuta dal Governatore Eletto Luigi Palombella, relativa alle Nuove Generazioni e in linea con il motto distrettuale “Un futuro per i Giovani”. Dopo i saluti di rito da parte del Presidente Giorgio Papa ai partecipanti e alle Autorità rotariane presenti (il PDG Titta De Tommasi e il Prefetto distrettuale Vincenzo Sassanelli) e dopo le comunicazioni di segreteria da parte di Nicola De Fazio, il dott. Palombella, con piglio deciso ed efficace, ci ha parlato del Rotary, dei Giovani e delle possibilità reali che l’Associazione può mettere in atto in favore dei Ragazzi. La riflessione è iniziata dalla presa di coscienza della crisi dei valori, della difficoltà nel mondo del lavoro e da tutte le problematiche che attanagliano i Giovani.

È proprio in questo contesto che il Rotary (inteso come “amicizia organizzata” di uomini di eccellenza professionale ed etica) si interroga su come realizzare la sua missione di servire gli altri, di diffondere elevati standard etici e di promuovere la comprensione, la buona volontà e la pace.

La crisi non deve essere vissuta come fase di scoraggiamento bensì come un’opportunità di maggiore impegno dove la “professionalità” deve essere considerata come un valido strumento per partecipare alla realizzazione del bene comune.

La professionalità deve essere correttamente interpretata non solo come essere “esperti e tecnicamente competenti”, ma soprattutto come essere “eccellenti” perché “riflessivi” e indirizzati al bene.

Il riferimento è a Donald Schon e al suo scritto “Il professionista riflessivo”.

Il professionista riflessivo” è colui che nell’agire professionale si pone come ricercatore, accresce il suo sapere riflettendo sull’azione mentre essa si svolge e tiene un comportamento eticamente corretto orientato al bene.

Bisogna recuperare la cultura del “Noi”, a discapito dell’individualismo esasperato, e bisogna tenere comportamenti pro-sociali cioè che abbiano la tendenza a fare del bene nel quotidiano.

La pro-socialità è una meta-categoria di comportamenti che raggruppa aspetti tipici dell’aiutare, del cooperare, del prendersi cura, ecc..

Altra tematica trattata è stata quella del “collante” che tiene insieme le Comunità, che è rappresentato dall’amicizia come virtù in grado di tirar fuori l’eccellenza dell’uomo che coopera per il bene comune.

Al termine della relazione ci sono stati alcuni interventi da parte del pubblico a cui è seguito un interessante dibattito.

Ha concluso la serata il Presidente Giorgio Papa con i ringraziamenti al Relatore, alle Autorità rotariane e a tutti per la partecipazione attenta e attiva, sottolineando ancora una volta l’importanza che il Rotary e il Nostro Club dà ai Giovani e alle Nuove Generazioni perché realizzino i loro progetto concreti e quotidiani.

 

Carmen Russo

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"Once upon a time" - 10 marzo 2014

 Ogni anno il 13 marzo si celebra in tutto il mondo l’anniversario della fondazione del primo Rotaract Club della storia. La settimana che va dal 10 al 16 marzo viene dedicata dal Rotary International alla crescita dell’affiatamento tra i due sodalizi. In questo periodo dell’anno i Club Rotary e Rotaract sono invitati a una speciale riflessione sui reciproci rapporti e sugli obiettivi di service da raggiungere insieme. Per celebrare la ricorrenza del 46° anniversario del Rotaract, lunedì 10 marzo 2014, il Rotary Club Bari Sud e il Rotaract Club Bari Agorà, hanno organizzato, con il Rotaract Club Bari e Barialto Casamassima, l’Interclub “Once Upon a time – La storia del Rotaract raccontata dai Rotaractiani di ieri, oggi e domani”.

È stato ripercorso il cammino del Rotaract a Bari, dalla sua nascita nel 1969 ad oggi, attraverso il racconto e l’avvicendarsi cronologico dei tre Past Rappresentanti Distrettuali baresi: Beppe Macaione, Pinuccio De Cristofaro e Maurizia Falcone.

Salutate le Autorità Rotariane presenti in sala, comunicate le informazioni di segreteria, Giorgio Papa e Nicola De Fazio hanno passato la parola ai Ragazzi, affiancati per questa occasione speciale dal Nostro Lino Pignataro, Presidente della Commissione Rotaract.

Valeria Garau, Presidente del Rotaract Club Bari, dopo brevi considerazioni riguardo all’Associazione e alla propria esperienza personale, ha presentato e introdotto il Nostro Beppe Macaione, primo Rappresentante Distrettuale di Bari dell’originario distretto 190°, oggi illustre Rotariano del Rotary Club Bari Sud e Segretario Distrettuale.

Beppe, disponibile come sempre e sensibile allo spirito di servizio, qualità che caratterizzano un vero rotaractiano “ad hoc”, ci ha spiegato che quando è diventato “Governatore Rotaract” il Distretto, denominato “Mezzogiorno di Italia e Malta”, era molto più ampio di quello che conosciamo oggi, perché era costituito anche dalle regioni di Sicilia, Campania, Puglia e Calabria.

Solo successivamente, a seguito di una serie di interventi di riordino previsti dal Rotary International, avvenne il distaccamento dei Club Campani, Calabri e Siciliani, e l’unione con la Basilicata, per giungere così al Distretto 2120 Puglia e Basilicata.

Tante le attività e gli incontri svolti per aprirsi verso il mondo circostante e numerose le iniziative sulle quali aleggiava un clima di entusiasmo costruttivo.

I Ragazzi del Rotaract erano animati da un forte impegno sociale e dalla volontà di dare aiuto concreto e, in periodo storico italiano assai delicato, si impegnavano nel rivendicare i diritti di libertà di informazione, di giustizia, di pace e del vivere civile.

Bellissimo il labaro con tutti i gagliardetti dei Club visitati da Beppe durante il Suo anno da Rappresentante Distrettuale, custodito gelosamente e gentilmente portato per la serata.

Dopo un affettuoso applauso, Valeria Casarano, Presidente del Rotaract Club Barialto Casamassima, ha introdotto il successivo relatore: Giuseppe De Cristofaro, secondo Rappresentante Distrettuale Rotaract barese, attualmente socio del Rotary Club Barialto Casamassima, con numerosi incarichi distrettuali ricoperti.

Pinuccio è riuscito a riportare la rappresentanza del Distretto Rotaract 2120 di nuovo a Bari; ha lavorato con grande impegno ed entusiasmo, organizzando attività di servizio di alto profilo, per raggiungere importanti obiettivi rotaractiani che avessero una valenza su tutto il territorio distrettuale.

Il simbolo introdotto fu quello della Caravella quale segno di lealtà e amicizia, dell’agire veloce e aperto verso gli altri.

Terminata la relazione, Antonio M. Baldassarre, Presidente del Rotaract Club Bari Agorà, ha invitato Maurizia Falcone, terza Past RRD di Bari, a prendere la parola e a raccontarci l’evoluzione del Rotaract con uno sguardo verso il futuro.

L’Associazione promuove il rispetto dei diritti altrui, della dignità e dei principi etici, offre ai Rotaractiani di tutto il mondo la possibilità di incontrarsi, discutere su argomenti di reciproco interesse e sviluppare amicizie basate sulla comprensione e buona volontà internazionale, al fine di affrontare le esigenze della comunità locale e mondiale.

Maurizia durante l’anno da Rappresentante Distrettuale, in collaborazione con l’Unicef, è riuscita a sviluppare un service in favore delle donne e dei bambini dell’Afghanistan, il paese con il più alto tasso di mortalità materna al mondo.

A questo punto Lino Pignataro, Presidente della Commissione Rotaract, dopo aver salutato la Rappresentante Distrettuale dell’Interact, presente in sala, ha voluto abbracciare con affetto estremo tutti i Ragazzi rotaractiani, attivissimi nel sociale e pieni di spirito di servizio, con la lettura di una poesia di Don Tonino Bello:

“Non abbiate paura di innamorarvi adesso/ di incantarvi adesso/ di essere stupiti adesso/ di entusiasmarvi adesso/di guardare troppo in alto adesso/ di sognare adesso”.

Anche Giorgio Papa, facendo riferimento all’anno di Presidenza, non ha potuto non rammentare la notevole attenzione rivolta da sempre alle nuove generazioni, perché in esse è da riporre ogni speranza per un domani migliore, più consapevole e scevro, per quanto possibile, di conflitti.

Per l’entusiasmo e per l’attenzione nel lavorare al fianco dei giovani, Giorgio è diventato socio onorario del Rotaract Club Bari Agorà e Antonio M. Baldassarre ha avuto l’onore e il piacere di appuntargli la spilla Rotaract sul reverse della giacca.

Con un abbraccio cordiale ed un caloroso applauso si è conclusa una serata che ha visto al centro dell’attenzione i Giovani di “ieri, oggi e domani”, le loro idee e le loro iniziative di solidarietà.

 

Carmen Russo

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Serata conclusiva RYLA - 7 marzo 2014

Venerdì 7 marzo 2014 presso Villa Romanazzi Carducci di Bari si è svolta la serata conclusiva del corso che il Distretto Rotary 2120 organizza ogni anno in favore di giovani talenti. Il RYLA (Rotary Youth Leadership Awards) è da sempre un’opportunità di formazione e di studio per le nuove generazioni, perché ha lo scopo di fornire percorsi di crescita professionale mirati al raggiungimento di posizioni di leadership, nonché alla partecipazione attiva ai momenti decisionali della vita lavorativa e sociale. All’Interclub organizzato dal Rotary Club Bari Castello con i Club Metropolitani hanno presenziato le Autorità Rotariane, l’Assistente del Governatore e un buon gruppo di soci ed ospiti, che hanno salutato i ragazzi iscritti al seminario con i propri dirigenti provenienti da tutto il Distretto 2120.

La serata, tra l’altro, ha rappresentato una interessante lezione conclusiva.

Giacomo De Candia, ha sottolineato come il Rotary ricerca l’eccellenza e il successo tramite i giovani.

Se da un lato i Rotariani devono impegnarsi per costruire opportunità e occasioni future che permettano alle nuove generazioni di affermarsi, come persone e come professionisti, con il giusto senso del dovere, la correttezza e l’etica della vita quotidiana e dell’essere rotariano, dall’altro lato i ragazzi dovranno essere pronti ad afferrare le possibilità prospettate con intelligenza, entusiasmo e rispetto dell’etica.

Gianvito Giannelli, Presidente del Comitato organizzatore RYLA 2013-2014, ha ringraziato tutti i membri del Comitato, tutti i Soci, tutti i professionisti e tutte le persone che hanno collaborato alla realizzazione del RYLA del Distretto Rotary 2120.

Il ringraziamento è stato per tutti coloro che “hanno donato tempo” e “si sono dedicati con estrema generosità”: Cosimo Lacirignola, Massimo Cassanelli, Alberto Di Cagno, Marcello Di Marzo, Pasquale Lanzi, Giusi Pauluzzo, Giacomo Scarascia Mugnozza, Antonio Uricchio, Mimmo Di Paola, Eugenio Di Sciascio, Luisa Torsi, Mario Ricco, Marco Montrone, Vincenzo Magistà, Mario Tagarelli, Sergio Prete, Michele Vinci, Achille Cusani, Antonio Braia, Luciano Belviso, Daniele Caldarulo, Giacomo Giancaspro.

Solo per citare alcuni dei preziosi impegnati nella complessa “macchina organizzativa” del RYLA Distrettuale.

L’accento è stato posto sull’imprenditorialità, sul possedere creatività, razionalità, e soprattutto capacità di prendere decisioni assumendosene i rischi connessi.

L’intervento di Gianvito si è concluso con la riflessione che “il RYLA giustifica l’esistenza del Rotary”.

Titta De Tommasi, Istruttore Distrettuale e PDG, nell’intervento conclusivo ha voluto evidenziare con forza l’importanza del dialogo con le nuove generazioni e dello scambio di idee, che preparano al domani dedicato ai ragazzi.

Il seminario dal titolo: “I Giovani: Leader del futuro tra etica ed efficienza” ha avuto la funzione di mostrare concretamente il valore etico del lavoro, cosa significhi raggiungere un ideale che illumini e che dia un senso più pieno alla propria vita e a quella di ciascuno di noi.

Essere consapevoli dell’importanza che la cultura e il sapere sono al “servizio dell’andare oltre”.

Titta ha concluso riflettendo sul fatto che nel Rotary non esiste una gioventù di rinunciatari e spesse volte i rinunciatari non sono altro che il frutto dell’incapacità di alcuni adulti di mettersi al fianco dei giovani.

Dopo la proiezione di un filmato che vedeva come protagonisti tutti i partecipanti del RYLA e tutte le splendide persone che vi si sono dedicate, con i saluti di rito e il tocco di campana, ha avuto inizio il piacevole convivio.

Carmen Russo

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Festa di Carnevale - 4 marzo 2014

I saloni del Circolo della Vela presso il Molo Borbonico del Porto di Bari hanno offerto uno scenario prestigioso alla “Festa di Carnevale” di beneficienza organizzata dai Rotary Club Bari, Bari Castello, Bari Mediterraneo e Bari Sud presieduti rispettivamente da Nino Scamarcio, Giacomo De Candia, Patrizio Cardone e Giorgio Papa. L’appuntamento all’insegna dell’allegria, oltre ad avere la finalità di favorire e rafforzare lo spirito di sana e sincera amicizia tra i Soci, ha avuto come scopo la raccolta di fondi da destinarsi ad un service condiviso dai Clubs partecipanti. Il Service, in favore degli invisibili che vivono per le strade di Bari, consiste nell’acquisto di un camper da donare all’Associazione InConTra, camper che, con il supporto del Comune di Bari, servirà materialmente a distribuire per strada: pasti caldi, medicine, assistenza medica e legale.

La conviviale per la solidarietà dal clima gioviale è stata allietata da musica, balli, maschere, dolci e una spaghettata di mezzanotte.

La conviviale per la solidarietà dal clima gioviale è stata allietata da musica, balli, maschere, dolci e a mezzanotte da un buon piatto di pennette.

Hanno partecipato alla serata anche i ragazzi del Rotaract Club Bari, Bari Agorà e BariAlto Casamassima, vivacissimi ed impegnati nel servizio e nel sociale.

 

Carmen Russo


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Rotary e Chiesa Cattolica - 16 gennaio 2014

 Serata della consapevolezza e della cultura rotariana questa del 16 gennaio 2014, voluta dai Presidenti dei quattro Club e organizzata dal Rotary Club Bari Ovest. Dopo il tradizionale saluto alle bandiere, i quattro Presidenti hanno preso la parola: Giacomo De Candia Presidente del Bari Castello, Giorgio Papa Presidente del Bari Sud, Patrizio Cardone Presidente del Bari Mediterraneo e in particolare Dino Plantamura Presidente del Bari Ovest, che ha salutato Vito Trojano, Assistente del Governatore, Giuseppe Borrelli, socio del Rotary Club Bari e relatore della serata, e Raffaele Coppola, illustre rotariano, nominato da Papa Francesco Promotore di Giustizia della Corte d'Appello (la carica giudiziaria più significativa dello Stato della Città del Vaticano), il quale, dopo aver sapientemente introdotto l’ospite della serata e la sua relazione dal titolo: “Rotary e Chiesa Cattolica”, ha fatto alcune considerazioni. La morale rotariana non ha nazionalità, non ha religione, non appartiene a nessun partito; questo perché il Rotary è caratterizzato da un’autonomia di programma, di pensiero, di azione che è al di fuori di qualsiasi vincolo, di qualsivoglia pregiudizio e pregiudizialità di tipo religioso, politico o di altra natura.

Beppe Borrelli è entrato subito nel vivo dell’argomento presentando un excursus storico del rapporto Rotary-Chiesa cattolica, che di seguito viene riportato.

Nella seconda metà degli anni Venti la rapida diffusione dell’Associazione in Europa e in America Latina ha determinato un importante dissenso tra Rotary e Chiesa Cattolica, in quanto il Vaticano ha temuto che questa nuova filosofia, incentrata su una morale laica e indipendente potesse involontariamente sostituirsi a quella cristiana.

 

Il Rotary è visto come una sorta di “concorrente” in settori filantropici e umanitari, che fino a quel momento erano di esclusiva competenza della Chiesa.

 

È stato così che il 4 febbraio 1929 il Sant’Uffizio ha pubblicato un decreto con cui ha proibito in Italia ai sacerdoti di iscriversi all’Associazione rotariana, mentre in Spagna il cardinale primate Pedro Segura y Saenz, arcivescovo di Toledo, il 23 gennaio 1929 ha esteso la proibizione anche ai semplici laici battezzati.

La grande determinazione e l’infaticabile opera di Omero Ranelletti, segretario del Club romano, ha portato ad una mediazione con la Santa Sede.

Infatti, è stato proprio questo dialogo aperto e costruttivo intrapreso dai rotariani italiani che ha portato alla Convention di Dallas, durante la quale il Governatore internazionale Mr. Sutton ha deciso di abolire il codice etico rotariano, che tanto aveva impensierito il Vaticano.

Da questo importante chiarimento i rapporti tra Rotary e Chiesa cattolica sono stati pacifici per circa un ventennio.

Nel gennaio 1948 il Cardinale Montini, futuro Papa, sostituto alla segreteria di Stato del Vaticano, ha chiesto al direttore di “Civiltà Cattolica” di riesaminare la questione Rotary, commissionando uno studio sul rapporto tra Rotary e Chiesa cattolica.

A grande sorpresa nel 1951, “L’Osservatore Romano” ha pubblicato un Decreto del Sant’Uffizio, in cui ha ribadito in modo espresso e diretto il “non expedit”, con il quale ha negato agli ecclesiastici di iscriversi al Rotary, ma è stata loro consentita la frequenza alle sole riunioni rotariane con carattere pubblico o con finalità caritatevole; quanto ai laici nessun cenno di proibizione.

Anche questa volta l’avvocato Ranelletti è riuscito a ripianare la discordanza e dopo soli 16 giorni “L’Osservatore romano” ha ridato legittimazione all’associazione rotariana.

Nel 1957 lo stesso Montini, allora arcivescovo di Milano, partecipando ad una conviviale del Rotary, superate le riserve che Egli stesso ha chiamato “frutto di ignoranza e di errore”, ha avuto parole di sincera stima e di simpatia per il Rotary, per le finalità del Sodalizio che ha definito “vero servizio della causa della pace”.

Da allora gli incontri dei rotariani con il Sommo Pontefice sono stati sempre più frequenti.

Giovanni XXIII ha ricevuto il 20 aprile 1959 i rotariani d’Italia e successivamente, il 28 settembre 1963, Paolo VI ha accolto un’intera rappresentazione rotariana, poi il 20 marzo 1965, quindi il 14 novembre 1970 ed ancora il 16 febbraio 1974.

Giovanni Paolo II ha definito il Rotary “forza del bene” e ha indirizzato ai rotariani della LXX Convention un messaggio di viva simpatia il 14 giugno 1979, poi il 13 febbraio 1984 e il 25 febbraio 1989.

Conclusa la relazione alcuni soci hanno voluto ricordare momenti importanti e significativi del rapporto tra Rotary e Chiesa cattolica: Giovanni Buquicchio ha riferito di quando nel marzo 2000 una vasta rappresentanza di rotariani di tutto il mondo (tra cui anche i soci di tutti i Club di Bari) sono stati ricevuti da Papa Giovanni Paolo II in occasione del Giubileo del Rotary; Luigi Nisio ha riportato che nell’A.R. 1982-83 Mons. Federico Weber è stato Governatore del Distretto 2110.

È stato ricordato che anche l’attuale Papa Francesco è rotariano.

La parola è passata a Vito Trojano per un’osservazione incisiva: fare Rotary e avere nuove prospettive di servizio è tutt’altro che facile! Il lungo percorso, sopra descritto, seguito dal Rotary ha portato al giusto riconoscimento della complementarietà degli scopi perseguiti e della trasparenza con cui viene attuata l’azione rotariana. I rotariani sono chiamati ad un maggiore impegno sociale per il raggiungimento delle seguenti finalità: migliorare le condizioni di salute, combattere la fame e incrementare il progresso umano e sociale.

 

Concluso l’intervento dell’Assistente del Governatore, il presidente Dino Plantamura ha salutato tutti e il tocco di campana ha segnato il temine di questa serata dedicata alla cultura rotariana.

 

Carmen Russo

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